giovedì 4 agosto 2011

Non è un discorso facile

Non è un discorso facile

Sono nata con te, concepita come madre nello stesso momento in cui sei venuto in esistenza tu
non avevo molte considerazioni, volevo il "meglio" e sapevo che avrei capito la strada insieme a te

ero convinta di ciò ma non immaginavo quanto mi avrebbe stravolto la vita

ho sempre pensato che sarei stata una madre severa, una di quelle che mettono in riga, perchè così io ero cresciuta, quello pensavo fosse il meglio

ho pensato che sarebbe stata una perdita di tempo allattarti perchè mi era stato detto così da quando ho memoria

ho pensato che parte della vita fosse sui libri perchè era l'unica vita che io avevo conosciuto

ho pensato che le sfide tra pari e non fossero il motore perchè così ero stata istigata

ho pensato, pensato, pensato e poi sei arrivato tu

al contrario di quello che ha incorniciato la tua nascita, il travaglio che ha coinvolto la mia nascita di Madre non è stato brevissimo, anzi forse è ancora in corso, forse no
ma il cammino non è ancora terminato e non terminerà, per fortuna

Sei un bambino che non conosce lacrime
non nel senso che non sai cosa siano, semplicemente le sfiori

la constatazione più bella che io abbia mai sentito è giunta pochi giorni fa quando, parlando d'altro, papà ha esordito dicendo che tu sei stato un neonato senza lacrime
ed è vero
solo che la continua ricerca del cammino alcune volte fa dimenticare i passi fondamentali

nemmeno quando sei nato, al buio tra le mia braccia in una posizione primordiale, hai emesso un qualche lamento, ricordo solo il suono istantaneo e breve che hai fatto per procedere con il primo respiro ed è finita lì

ricordo le tue dormite sul mio corpo, era estate e faceva caldissimo, io leggevo o scrivevo e tu dormivi beatamente
non mi rendevo minimamente conto di quanto fossero importanti quei contatti
ero una ragazzina, ma non parlo di una questione anagrafica, parlo di maturità e consapevolezza che poco concerne con l'età
vivevo i momenti, anche con frustrazione, mi sentivo inadatta, mi sentivo una macchina (dai da mangiare, fai questo, fai quello), mi sentivo sola

e "sola" è proprio il termine giusto

credo che la piaga moderna più grande sia la sostanziale solitudine, soprattutto fra madri
i contatti ci sono, ci si vede, si chiacchiera,
ma non si comunica, non ci si apre
questo ci rende chiusi anche con noi stessi

non mi rendevo conto che l'unica cosa che avrei dovuto fare era viverti e seguire ciò che tu, saggiamente, mi mostravi
e non studiare per prendere quel 30 e dimostrare di essere una roccia
...roccia in che senso poi??? Anzi si, forse proprio roccia : statica, squadrata, limitata

Ricordo che quel "i bambini per dormire possono anche avere bisogno di piangere" mi stonava tant'è che pur di non farti piangere ti facevo ridere in ogni modo, tu sorridevi, ridevi, sorridevi e crollavi con il sorriso
ma che fatica... già, come sei stato paziente... era una fatica per entrambi perchè non era la cosa più naturale!
La linearità matematica qui non fa una piega!
Solo con il tempo me ne sono resa conto : bastavano i nostri corpi vicini, non c'erano bisogno di lettini, pupazzetti, canzoni, libri... la natura ci aveva già donato tutto
e così è stato (ed è tuttora) dopo questa Rivelazione Naturale

e poi c'era tutto il mio bagaglio di bambina condizionata
"la migliore" "la migliore" "la migliore" "la migliore".......

questo strambo mondo ha trasformato un termine potenzialmente positivo come "Meglio" in una stressante pressione

IL Meglio non è competitività, non è un voto, non è un "bravo" ricevuto, non è primeggiare

è vivere bene con se stessi, è benessere, è dinamicità, è ricerca nel rispetto di Sé e dell'Altro

ricordo i pianti fatti per la tua lontanza perchè dovevo studiare, dovevo rendere fieri i miei genitori che mi avevano dato tutto, oltre al timore di non prendere un bel voto perchè fondamentalmente io ero quel voto

no, questo non è sano
non è questa la Vita


Il mio bagaglio in fase di sfaldamento è ovviamente entrato in contatto con te

le letture che mi hanno accompagnata lo possono sintetizzare egregiamente

partendo dal Doman siamo finiti al Concetto del continuum

[è una schematizzazione da non prendere alla lettera]

Non ho mai pensato che tu dovessi vivere ciò che ho passato io
da tempo mi strideva, da tempo avevo compreso
e la tua nascita ha coinciso con il mio brancolare per cercare l'altro cordolo del mio percorso di vita

Non ho mai pensato che avessi dovuto scimmiottare competenze
né che avessi dovuto essere il migliore come mi era stato inculcato

ho sempre voluto il tuo benessere e ho iniziato scremando il mio vissuto non avendo altre possibilità di paragone :
ho incominciato eliminando i fattori negativi e tenendo i lati positivi e costruttivi della mia vita intellettualizzata dagli eventi (la mia infanzia non è stata così, sono stata  veracemente primordiale fino a quando mi è stato concesso)

ma, anche lì, qualcosa ha iniziato a stridere in me e in te

abbiamo accantonato ogni elemento che sembrava stonare (dire a chi dei due è difficile, la comunicazione non verbale è molto più efficiente e sintonica di quanto abbia mai creduto)
abbiamo eliminato prospettive di corsi (nuoto, inglese, motricità, etc) perchè fondamentalmente ci stanno stretti : come si fa a vivere armoniosamente dei momenti in cui prevale il gareggiare e il fare obbligatoriamente?

Allo stesso modo mi è sembrato così innaturale proseguire in alcune strade che non portavano a nulla...
hai appreso le lettere e i numeri  dalla targhe e dai cartelli puntando il tuo ditino interrogativo
continui a viverle tramite le letture dei libri e il mondo circostante così come il resto della realtà
da qualche settimana contornata da un sacco di meravigliose domande ("cosa mangi?" "cosa c'è dentro?" "cosa c'è fuori?" "cos'è questo?")

il mondo pullula di suggerimenti che sembrano spingere verso un percorso predeterminato : giochi, quiz (o flashcard), attività, etc

mi guardo intorno e ascolto te, di cosa hai bisogno?

Guardo il mondo sotto un'altra luce e vedo che c'è già tutto
e la sensazione è appagante, un senso legato al panismo rende tutto più sorridente e fiducioso

C'è bisogno di fiducia e serenità
nient'altro da aggiungere

Seguo la tua fantasia, mamma mia, la tua fantasia...

la fantasia è una chiave estatica, va a braccio con la creatività e con la consapevolezza di sé

ricordo che da piccola mi era stato detto che essere fantasioso è affine con l'essere svampito

questa credenza ottusa  sembra poggiare sulla stessa convinzione che tiene separate innaturalmente la filosofia dalla matematica
come se l'una fossa "scriterio" e l'altra "razionalità"
eppure il primo vagino l'hanno emesso insieme, volontariamente, con naturalità
e l'essere senziente sa comprenderlo senza doverlo apprendere.

Ora hai 26 mesi,
il nostro cammino, 35 (anzi 36)

immagino spesso il percorso duale che, dal mio punto personalissimo di vista, appare talvolta come il filo di una matassa,
altre volte come una candela che galleggia su un fiume pieno di riottoli confluenti, deviazioni e rapide
non è un fiume con una rotta tracciata, è Pura Possibilità, è Divenire

In questo ultimo mese mi sono ritrovata in completa discussione,
se vogliamo prendere l'immagine del filo, potrei dire che dovevo slegare un altro nodo
oppure che la fiamma della mia candela stava vacillando sobbalzando su una piccola rapida

mi sono sentita chiusa, senza energie
ho avvertito che qualcosa doveva mutare ma, come sempre, la questione più difficile è comprendere dove stava suonando questo allarme

Le percezioni che mi emani e la vita me l'hanno nuovamente segnalato

l'allarme parlava di nuovo di serenità e fiducia nel corso degli eventi
mi parlava di fluire naturale e di fede nell'ambiente e nella gioiosa quotidianità
scevra dalla noia che si pretende che esista senza "nuove novità" e attività

senza rendermene conto, seguendo il flusso di coscienza, le immagini che ho tirato in ballo sono estremamente pertinenti.. un nodo o una piccola rapida, non sono una deviazione, sono un passaggio di uno stesso tratto di cammino

ebbene si, la riprova di quanto già intrapreso che necessitava, però, un ulteriore passo in avanti


Sto facendo questo passo!




probabilmente questo blog sta diventando sempre meno strutturato
ma è anche vero che è nato sin da subito così
come una massa colorata e dinamica
che si aggiunge alle considerazioni conscie di una Vita







8 commenti:

  1. Ti seguo e non commento mai. Dici che il tuo blog, non è strutturato, ma credo che questo non sia importante, è il diario del vostro percorso. Il post di oggi è bellissimo perché vero e ti metti a nudo. Grazie per ciò che ci dai.

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  2. Complimenti. Io ho dovuto fare altri due figli per arrivare dove sei arrivata tu. Abbandonare l'idea di dover dimostrare qualcosa agli altri e ai miei stessi figli. Seguirli da vicino nel loro percorso, senza precederli nel sentiero. Non p facile, ma sicuramente è più appagante...

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  3. Sono arrivata qui per caso, di blog in blog, stamattina e ho pensato di commentare perchè questo post è davvero molto intenso. Mi ci riconosco per alcune cose. La solitudine tra mamme è straziante, quei contatti superficiali e così poco veri quando invece sarebbe importante aprirsi e comunicare davvero, io l'ho provata spesso. E poi il dramma dell'ex bambino dotato che ho riconosciuto nelle tue righe (hai letto anche Alice Miller) l'ho sentito molto mio.
    Che meraviglia, però, che i nostri bimbi ci permettano di arrivare così in fondo a noi stessi, perchè così come si tocca l'abisso poi si risale e si (ri)comincia a vivere, con occhi e cuore nuovi. Liberi e desiderosi di essere felici.

    Un abbraccio virtuale

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  4. E' tutto tremendamente vero quello che dici...Spesso la nostra vita è condizionata da tantissime "etichette" da rispettare, da aspettative da dover soddisfare...e si rischia di affannarsi per raggiungere obiettivi prestabiliti da altri o di seguire schemi che ci sono stati cuciti addosso senza che ce ne siamo resi conto...Poi succede qualcosa nella vita che a poco a poco sgretola le false consapevolezze....
    Ti auguro tanta serenità in questo tuo percorso di vita.

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  5. grazie per essere passata nel nostro blog..
    il mio terzo bimbo ha 26 mesi... ma non ho ancora finito di imparare ad essere, fare il genitore anzi! la vita è vera meraviglia, e guardarla con gli occhi di un bimbo ci rende più semplice la quotidianità. W la creatività...

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  6. Io sono nata ad inizio marzo 2010 senza saperlo, sono nata un'altra volta a fine aprile, quando due lineette rosse mi hanno salutato di mattina presto e ancora a fine novembre.

    Non sono più quella di prima e penso che se incontrassi per strada la me stessa 'vecchia', non mi piacerebbe come persona. Io sono nata ieri, mi sono formata insieme al mio bimbo, con lui ho avuto paura, sofferto e pregato fino a quando non ci siamo guardati in volto per la prima volta. In quel momento ho capito chi ero e quale fosse il mio percorso.

    Un bacio!

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  7. Vi ho lette e ho portato con me i vostri commenti per giorni e giorni

    Vorrei saper utilizzare le parole in modo da farvi comprendere quanto sia stato importante per me leggere le vostre riflessioni..
    la solitudine si attenua, la trama che unisce le donne si rispolvera e si fa notare

    Vi sento tramite le vostre parole,
    è come essere sedute a guardare lo stesso mare!

    Vi abbraccio!

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  8. Come la capisco la solitudine di cui parli... spero che non mi ricapiti con il secondo figlio.. e poi non parliamo degli errori che ho fatto e che sto continuando a fare! purtroppo noi siamo vittime delgi errori inconsapevoli dei nostri genitori che si riversano sui nostri figli! Mamme si diventa giorno per giorno.. e gli errori poi li pagano i nostri bimbi :-( di che passo parli?

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