La tendenza in casa nostra
è di fare qualsivoglia cosa,
solo se lo si sente,
quando lo si sente.
Così, giusto ieri - 4 gennaio - abbiamo dato vita
ad un piccolo cerimoniale per salutare e ringraziare il 2013
e darei il benvenuto al 2014.
Un circolo di mesi che segna le tappe della rivoluzione sul proprio asse
e della rotazione della Terra intorno al Sole.
Un circolo che pare lontano ma che in concreto ci coinvolge quotidianamente
con la sua scansione di giorni e stagioni;
la rotazione tracciata sull'asse
mostra la sua vicinanza al Sole durante i mesi estivi
per poi via via allontanarsi "creando" i nostri inverni.
Rivoluzione e Rotazione |
Ruotando su se stessa ed intorno al Sole,
la nostra (palla-bambino) Terra ha abbracciato il concetto di tempo e spazio,
permettendo di ridestare nella memoria alcuni degli eventi vissuti,
mese dopo mese, fino a raggiungere,
in un'ottica di circolare avanzamento,
il presente mese di gennaio 2014.
OK, ora facciamo un salto in avanti.
Prendiamo per mano l'espressione "eventi vissuti",
spogliamola della connotazione passata assunta nel periodo di cui sopra
e agghindiamola di una veste presente, attuale,
declinandola - in questo caso - nel termine
BOWLING.
La prima partita in 4,
che divertimento,
che bella atmosfera di collaborazione.
Io poi adoro osservare in silenzio i più giovani figli della Terra.
Amo cercare di cogliere i discorsi metaverbali
che intrecciano l'un l'altro.
Non importa se è la prima volta che si incontrano,
ogni gesto è degno di nota e di attenzione reciproca.
La loro interiorità, anche quella indirizzata al lato sociale,
è come se celebrasse la socialità dell'Altro.
Poi, ancora, da mamma mi sciolgo nel vedere
quel frugoletto di 14 mesi che, competente e partecipe,
si sente a proprio agio nel suo corpo, osserva intorno,
prende parte a quel citato dialogo metaverbale,
che si interessa, che aspetta il proprio turno,
fa scorrere la palla per poi lasciare il posto.
Che onore viene concesso a noi genitori!
Io vorrei chiudere qua, sarebbe una conclusione retoricamente perfetta,
ma me ne infischio delle regole e voglio incidere ancora un'emozione.
Credo che il pensiero che fra un anno potremmo ufficializzare
il percorso di non scolarizzazione, stia emozionando
e coinvolgendo con un certo impatto tutta la famiglia.
Ultimamente, non a caso, mio marito mi sta ponendo questa specifica domanda :
"Ma quando dovremo iniziare ad insegnargli qualcosa?"
E' una domanda di grande importanza,
non tanto per il dato di superficie, ma per tutte le considerazioni che permette di fare.
In realtà è da quasi 5 anni che gli stiamo "insegnando",
in realtà, nella più verace realtà,
è da quasi 5 anni che LUI sta apprendendo da sé "tutto".
Perché dovrebbe cambiare qualcosa allo scoccare dei 6 anni?
Lo so, fa paura, non ci siamo abituati.
Ci hanno negato così tanta fiducia da far risultare necessario
ed imprescindibile l'indottrinamento mirato al fine di qualsivoglia apprendimento.
Eppure, ogni genitore lo sa che le colonne d'ercole non esistono
a proposito dell'Essere. Si perché di questo si tratta :
Essere (e non fare).
E' questa la formula magica del benessere che abbraccia tutto,
il Primo Motore.
Eppure, anch'io ho modo di viverlo e di vederlo
in quei tanti momenti della giornata...
...quando nemmeno la pipì che urge riesce a mettere in pausa
la trama di un'avventura che sta prendendo forma;
...quando, per esempio, anche alle 10 di sera le domande e i discorsi
su...cervello, emisferi, arterie, sugli usi del Qatar*,
su un puzzle da finire, su... prendono piede
e gli occhi pieni di sonno cambiano umore
seguendo la scia dell'entusiasmo e della curiosità.
In effetti, senza forzature ed interferenze,
non ci sono orari o contesti predefiniti per il nostro
"Essere in apprendimento".
* Nello specifico, la falconeria
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