domenica 29 gennaio 2012

Linguaggio da adulti

Frequentando i bambini del Pomeriggio-Bimbi

e dando loro una piccola mano anche nei compiti,

mi sto acculturando sulle dinamiche intrinseche della scuola del nostro paesino.

Una scuola che, come ho già detto, è praticamente rimasta invariata nelle gerarchie e negli approcci (veicolati) da quando io, ben 15 anni, fa l'ho salutata.

La scorsa settimana uno dei bambini ha ultimato la storia che gli era stata assegnata.

Una storia ricca di fantasia, di stampo horror

pensate che proprio nei frangenti in cui l'ha ideata e riportata sul foglio,
è riuscito a trovarle ben (ad occhio e croce) 5-6 alternative di svolgimento,

favoloso!


Terminata,

- e prima di cogliere la palla al balzo per improvvisare ed impegnarci tutti quanti nella sua rappresentazione teatrale (con tanto di video) -

le è stata data una rilettura ad alta voce,
una rilettura che ha portato alla luce qualche ingruenza sintattica e grammaticale
delle quali lo stesso autore si è reso conto,
ma che non ha voluto correggere

Per pigrizia?

Niente affatto

Non ha voluto correggerle perchè la loro maestra (principale), li rimprovera continuamente
sospettando ovunque un intervento preponderante (o forse esclusivo) dei genitori o chi per essi, nello svolgimento dei compiti.

A questa sua dichiarazione, si sono aggiunte le conferme degli altri presenti.

Il punto è questo :

le loro maestre non vogliono,
nel senso che ammoniscono (per sospettata ingerenza genitoriale),
l'utilizzo del linguaggio da adulti


.L'educatore e la sottoscritta hanno avuto un mancamento celebrale.


Consideriamo ora tutti i punti toccati dalla situazione di fatto :

Punto 1.  Questi bambini stanno crescendo convinti che esistano parole da adulti e parole da bambini.

Credevo di averne già sentite tante ma, a quanto pare,
mi mancavano ancora le considerazioni razziste e di specismo linguistico!

Punto 2.  Non è tollerato l'intervento dei genitori nei compiti.

Noi ci abbiamo riflettuto e in buona fede siamo pervenuti alla conclusione che,
in preda ad un clamoroso scivolone semiotico,
volesse intendere "NO compiti delegati ai genitori".
Bene.

Mica tanto!

I compiti riguardano gli scolari, certo,
ma non c'è nulla di riprovevole nel condividere certe elaborazioni e scoperte insieme ai genitori.

Condividere momenti di impegno specificamente rivolti alla scuola,
con la partecipazione di mamma e/o papà
è  un'occasione di interscambio e arricchimento reciproco.

Forse, messa in questi termini anche le maestre concorderebbero,
ma manca sempre quel passaggio fondamentale :
ai bambini non viene fornita questa spiegazione.

Punto 3.  Questi allievi si trovano di fronte ad un'alternativa :

o tentare di affinare il proprio vocabolario sapendo che ciò verrà ammonito pubblicamente
o evitare di correggere i propri errori (per evitare il succitato ammonimento) sapendo che ciò condurrà a biasimo e ad un "brutto voto" (si, sempre questi benedetti voti)

....................

A chiunque legga, le proprie considerazioni

(chiaramente riferite al caso di specie,
non facciamo diventare universale, il particolare)

9 commenti:

  1. Le maestre in genere oscillano tra i due atteggiamenti: quello descritto da te e quello di lamentela sul fatto che i genitori non "seguono" i figli a casa.

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  2. Ecco, cerco di dare rilievo al "in genere" prendendolo come dato statistico degno di tante eccezioni!

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  3. a me è capitato di sentire genitori che svolgessero il compito al posto del figlio e se non andava bene se la prendevano perchè sentivano il voto come proprio. credo che dovremmo tutti fare un passo indietro per permettere ai nostri figli di fare passi avanti e che se ci fosse più comunicazione scuola-famiglia non ci sarebbero queste incomprensioni.

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  4. Barbara sicuramente! Senza ombra di dubbio..ma è proprio quello il punto sul quale empiricamente mi viene da riporre poca fiducia : non vedo passi indietro da nessuna parte! Percepisco molta frenesia,competitività e/o disfattismo in molti ambiti (anche al di là della scuola). Non a caso le incomprensioni spesso fanno da padrone, ovunque. Non so, quando mi soffermo a pensarci, provo molta tensione

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  5. Ho cercato di formulare un commento però non ci riesco!!! E' una situazione troppo assurda per me: è come se permettessi a mio figlio di continuare a usare parole e verbi sbagliati perchè non non è compito mio correggerlo ma solo delle maestre!?! Non mi sembra un buon metodo.

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  6. La mia esperienza di mamma con bimba in quinta elementare, avendo fatto l'esperienza dell'homeschooling e della scuola statale è che spesso gli insegnanti si sentono "sotto esame" da parte dei genitori più presenti e quindi cercano di "tutelarsi" dicendo/intimorendo i bambini ed impedendo loro di esprimersi come in realtà vorrebbero o potrebbero fare. Detto questo credo anche che essere insegnante oggi non sia una cosa facile; ci sono molti genitori che pur fregandosene altamente dei propri figli e del reale andamento scolastico, non esitano ad attaccare gli insegnanti senza motivazioni fondate. Per la mia modesta esperienza... EVVIVA L'HOMESCHOOLING!!!

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  7. Ti sei ripresa dal mancamento? :) Se ti può servire di consolazione mi son sentita malissimo leggendo il tuo post...che angoscia il pensiero di dover affidare mia figlia alla scuola o ancor prima all'asilo...devo assolutamente evitarlo: AIUTO!! - Graziana

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  8. @Cartacanta, in effetti il risultato è quello! Pensa che il bambino aveva impiegato di sua spontanea volontà il verbo "pervenire", ma, alla fine ha voluto cambiarlo. Sembra pura invenzione, eppure è la realtà.
    Ora si comprende perchè non voglio destinare mio figlio a quella scuola? [salvo, sempre, sua specifica richiesta]

    @Nadia, ciao! Grazie per aver condiviso le tue sensazioni e la tua esperienza (ormai ben rodata). Alla fine, ora, voi fate hs esclusivo?

    Graziana, magari la "vostra scuola" non sarà così..non voglio pensare che ovunque ci sia del marcio..però,se così non fosse, si, meglio evitare!

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  9. Aiuto!!!!! Non ho parole......
    Ste

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