Apprendimento in famiglia, crescere insieme

Child-Led Learning

La nostra esperienza quotidiana

mercoledì 16 aprile 2014

Linguaggio dei segni? Come?

Ieri, primo incontro sul L.I.S.  (Linguaggio dei segni).

Bimbi intenti a giocare fra di loro :
un bel clima senza tempo e senza età.


Incominciare non é mai semplice,
le età sono così variegate e questo disorienta.

È un atto di fiducia, 
ai nostri tempi,
in questa società piena di barriere.

Canzoni, storie, frasi, creazioni : 
stiamo muovendo i primi passi nel linguaggio dei segni. 

Bambini che corrono, mamme che allattano, chi va in bagno, scambi di posto, idee che vengono, domande che sorgono.

L'adulto medio occidentale lo bollerebbe come caos;
No, non si fermerebbe ad osservare, a riflettere e a calarsi nell'interiorità.
Non vedrebbe dietro a ciò l'aprirsi famigliare di un mondo creduto così lontano, ma più vicino a noi di quanto si pensi! 
Non riuscirebbe a trovare un senso, un'utilità,...poi in un clima così rilassato, cosa vuoi che rimanga?!

Io l'ho scoperto!

Rimane un dito che a distanza di ore e ore, nel suo nido domestico, inizia a muoversi. È un bruco, non porta parole ma vibra di suoni e messaggi.
Accade che quel dito-bruco inizi a creare frasi e canzoni contagiando nel moto, la mano, il braccio,
...ogni persona presente.

Si crea una concatenazione concentrica tra dita, mani, messaggi, quotidianità.

Ecco cos'era quel "caos" : il passo rilassato di un'ampia accoglienza... Vita(le) naturalezza 




lunedì 14 aprile 2014

Lipman : riflessioni su apprendimento ed educazione

- Se deploriamo  i nostri leaders ed i nostri elettorati per il loro essere egocentrici e non illuminati, dobbiamo ricordare che 
essi sono il prodotto del nostro sistema educativo. Se protestiamo, come fattore attenuante, che essi sono 
anche il prodotto di ambienti e famiglie, dobbiamo ricordare che i genitori ed i nonni irragionevoli di  queste famiglie sono ugualmente prodotto dello stesso processo educativo. Come educatori, abbiamo una grave responsabilità per  l’irragionevolezza della popolazione mondiale.  Socrate doveva sapere che la 
sfumatura di conoscenza di sé fornita dalla filosofia sarebbe stata di per sé insufficiente a dissuadere uno 
stato ateniese ostinatamente avviato verso la distruzione. Nonostante ciò, egli persistette, fino al punto di dimostrare che quanto stava facendo valeva per lui più della vita stessa. (insegnante sempre, persino il  suo ultimo atto fu educativo!) 


Finché lo scopo più importante dell’educazione sarà ritenuto essere l’apprendimento,  come avviene in 
tutte  le  società  tribali,  il  modello del  ricordo dominerà  il  testing ed i  docenti  saranno preparati  ad insegnare in funzione dei  test.  E’ altrettanto triste che il modello-acquisizione dell’informazione - che domina l’educazione - piuttosto che essere un modello che incoraggi i bambini a pensare con la propria 
testa, è un fallimento persino nei suoi stessi termini, poiché siamo costantemente atterriti da quanto poco 
i  nostri  bambini  sembrano  conoscere  la  storia  del  mondo,  o  della  sua  organizzazione  politica  ed economica.  Il risultato del modello tribale è quello di soffocare,  piuttosto che far nascere,  il  pensiero dello studente. Ciò non significa che dobbiamo cominciare producendo test migliori: dobbiamo chiederci in che tipo di mondo vogliamo vivere, che tipo di educazione più probabilmente contribuirà a creare un tale mondo

 Come  direbbe  Dewey,  il  libro di  testo (un secolo dopo  II  Bambino ed il  
Curriculum) è ancora organizzato logicamente, come un indice, od una sequenza di lezioni, piuttosto che 
psicologicamente, in termini di sviluppo dell’interesse e della motivazione del bambino. Non è qualcosa che il bambino voglia amare e possedere, nel modo in cui si ama ed assimila una storia o un’immagine: è  invece un formale, noioso, opprimente e, per molti versi, inintelligibile sommario dei contenuti che ci si  attende il bambino impari. Tutto questo non è affatto necessario, poiché sappiamo dal lavoro di Bruner e altri,  che il  materiale  contestualizzato (per  esempio presentato in forma  di  storia)  è considerato dal  bambino come qualcosa di cui  appropriarsi,  anziché come qualcosa da rifiutare.  Se i  bambini  devono imparare  a  pensare  nelle  discipline,  così  da  appropriarsi  del  patrimonio  umanistico,  essi  devono 
cominciare con la materia grezza delle discipline e raffinarla da soli. 


Lipman 

mercoledì 9 aprile 2014

Io apprendo perché io [sento che ci] sono

" Io sono più grande del Piccolo Hatha; tu sei più grande di me; papà é più grande di te; nonna è più grande di papà; nonno è più grande di nonna"


Semplici osservazioni, pane quotidiano, non è vero?

Eppure anche dietro questo c'è il germe del sapere, del pensiero critico, delle analisi intellettive che nascono e si sviluppano naturalmente.

Sotto i 3 anni accogliamo ogni esternazione competente ed intellettiva come un inno, un'ode alla crescita.
Sotto i 6 anni come una gemma che sboccia a primavera.
Cosa succede dopo?

Ognuno ha diritto di sentirsi libero di imparare, pensare, in una parola,  di autodeterminarsi,
non c'è ragione per perdere fiducia e frenarla dai 6 anni in poi...

La quotidianità dovrebbe permetterlo!

martedì 8 aprile 2014

Piccolo Hatha



Vorrei parlare di te, mio Piccolo Hatha,

di te che adoro chiamare *Angelo*, messaggero tra cielo e terra.

Tu che...quando ti guardo, mi riempi d'amore.

Tu, figlio della Madre Terra

Tu, cullato nel grembo al ritmo della tampura, del canto e della connessione universale.

Tu che ami stare fuori, restare a contatto con gli elementi naturali, sempre.


Tu, Oceano di melodie da te intonate anche nel sonno.

Tu che emani colori


Tu che ti muovi nel mondo col passo sicuro di chi è in armonia col proprio Essere


Tu che ami muoverti nella competenza di chi vuole fare da solo,
di chi accoglie gli aiuti come strumento per interiorizzare,
per poi muoversi in autonomia


Tu che ami contemplare le stelle e la luna :

il buio di un terrazzo o di un prato sono la tua naturale tribuna d'osservazione.

Tu e la Luna : l'emozione dell'incontro, una connessione che va oltre la nostra immanenza, di cui tu custodisci in segreto l'essenza.

Tu che ami tentare, metterti alla prova,



 impegnarti,



creare, ....vivere!



Tu, con i tuoi sorrisi e i tuoi impeti di pathos :
un inno al qui ed ora, portavoce di un messaggio di universale eternità.

Te lo ripeto sempre, lo scrivo anche qui :

Grazie per averci scelto come tua famiglia

lunedì 7 aprile 2014

Sole francese

Fine settimana francese,

tra riflessioni, orizzonti e bagni.

La natura

contenitore di vita


Nuove prove, sfide ed abilità.
La spontanea amicizia solidale, quella effimera, silente e verace.






E poi i numeri...
Un universo per così poco immediato,
così tangibile per BGM, 
ultimamente concentrato sulle misure



Passando dalle prove ai riscontri e ai cenni sulla scala di grandezze




si giunge alle conversioni da millimetri a centimetri


Ed è con la stessa naturalezza che mi son trovata a ricoprire il ruolo di stupita spettatrice e scriba del dettato qui sotto riportato. L'errore è mio, appena citata la natrice, lui ha intonato un "no, non la natrice, il saettone", ma, poiché io in quel frangente non avevo ancora compreso il suo intento di creare una sequenza in crescendo sulla lunghezza (l'ho già detto di non esser così brillante nell'ambito logico-matematico, vero :D ), ho ignorato la correzione trascrivendola lo stesso in quella postazione grafica.




E poi ancora,
perline colorate da svuotare, travasare, leccare, sistemare 

o per creare serpenti, in disparte



Ed infine la bilancia dei numeri.
Luogo fisico di equivalenze e analisi numeriche,
 tra branchi di felini con tot mamme e tot cuccioli



mercoledì 2 aprile 2014

Momenti, semplici momenti

              Tra sonno


          Grandezze, numeri e misure


             E un sapore antico

1 Aprile

Toccare, sentire con le dita,
accogliere con gli occhi,

prendere, bagnare, strizzare,

manipolare.

I colori vibrano,

gli intenti plasmano,

l'impegno ristora


Poi, si nasce.

L'aquila in questo periodo è nella stagione degli amori.

Non depone ancora le uova, lei.

L'aquila che prende vita nella nostra storia, si.

E' una mamma amorosa e forte.

Veglia le sue uova, in attesa della schiusa.



Primavera,

ciclo di vita.

La farfalla si disvela



il sole crea giochi d'ombre :

un teatro di storie.



Acqua e Terra,

elementi che si uniscono


creando magia, creatività


e benessere



Semplici momenti che si espandono,
travolgendo la troposfera,
la forza e le grandezze vettoriali,
la velocità, le orbite, il moto rettilineo.

Discorsi, domande, sensazioni.



Siamo qui.

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