Apprendimento in famiglia, crescere insieme

Child-Led Learning

La nostra esperienza quotidiana

giovedì 16 settembre 2010

E.C. Igiene Naturale

Cosa sto farfugliando?
Mi piacerebbe soffermarmi su un argomento a me molto caro : l'igiene naturale

Di cosa si tratta?

Si tratta della vita senza pannolino! Attenzione, non parlo di spannolinamento ma proprio di vita senza
pannolino!

Possibile?

Certamente ma con alcune precisazioni.

L'igiene naturale non nasce per forzare i tempi - spesso mi sento obiettare che non è possibile perchè i neonati non sono predisposti neurologicamente al controllo degli sfinteri - lungi da me confutare fior fiore di teorie o, peggio ancora, dare luogo ad esperimenti su mio figlio!

Sarcasmo a parte, l'e.c. è prima di tutto COMUNICAZIONE tra mamma e bambino, una strada che ogni mamma (se ne ha la possibilità) dovrebbe tentare con il proprio bambino e non esclusivamente per le conseguenze legate al non uso di pannolini ma per rendere ancora più completa l'esperienza sintonica ed ancestrale legata all' istinto materno

....eh si parlo proprio di quello scossone alle viscere che si innesta quando accorriamo immediatamente con fare amorevole verso il cucciolo piangente- nonostante tutto il mondo dica "non prenderlo, così si vizia" - o quando viviamo a pelle ogni situazione del maternage : l'allattamento, il portare il bambino, il rispetto dei suoi tempi, etc.

Molti rimangono perplessi quando parlo di "comunicazione" : come può un neonato comunicare lo stimolo?
Tenetevi pronti ad un terremoto mentale : i bambini comunicano tutto, ascoltiamoli!
E' necessaria a questo punto una digressione : ci sono sostanzialmente due classi generali di comunicazione, quella verbale e quella paraverbale, entrambe divisibili in altre sottospecie.
Noi sfruttiamo entrambe ma partiamo dall'errata convinzione che la più importante/pertinente/determinante sia quella verbale.

Nell'igiene naturale, entrano entrambe le componenti : quella verbale si esterna tramite i "versetti" del bambino (il piccolo koala emetteva un suono gutturale quando avvertiva lo stimolo della pipì) e, con il progredire del linguaggio strutturato, tramite le parole; quella paraverbale, invece, si fonda sul "non-detto", sulla sensazione trasmessa e recepita. Il rapporto tra madre e bambino va a coinvolgere un punto ancora più profondo, richiama un dialogo ancora più intimo e radicato (io l'ho definito, probabilmente in modo improprio, linguaggio metaverbale cioè che va oltre il verbale).

Ho a lungo faticato per trovare la giusta spiegazione poi, un giorno mi sono imbattuta nel video del seminario di Bruce Lipton sulla fisica quantistica (guardatelo se vi capita, non importa se condividiate o meno il discorso in toto ma è un'opportunità per mettersi in discussione e crescere) e, grazie ad esso, ho acquisito le adeguate nozioni.

Si parla di vibrazioni, quelle stesse che permettono alla preda di comprendere in lontananza l'intento del suo predatore senza doversi avvicinare in attesa di una vera e proprio reazione.

Ora immagino i vostri occhi sgranati e qualche grattatina sulla testa: "che cosa sta dicendo? dove vuole andare a parare?"

Vi è mai capitato di percepire che vostro figlio avesse sete, fame, sonno, dolore, etc. prima ancora che ne manifestasse esplicitamente (per esigenza) questi status?
Immagino di si e che le occasioni non si limitino a queste fattispecie.

Ecco qua, stiamo parlando dell'istinto-madre, delle vibrazioni, di un dialogo continuo che non ha bisogno di parole.

Tutto ciò è parte dell'igiene naturale ma non solo!

L'articolazione del discorso probabilmente darà un'immagine fuorviante sulla effettiva e concreta agevolezza dell'esperienza. In realtà è meno complicato di quanto possa sembrare.

Se siete convinte, iniziate con serenità, date fiducia ai vostri bambini (come si dovrebbe sempre fare) e a voi stesse; capiterà di perdere delle pipì ma non lasciatevi travolgere dallo sconforto o dalla fustrazione, o meglio se così dovesse accadere, prendetivi un momento di pausa per riflettere su quale soluzione vi arrechi maggiore serenità [a titolo informativo la pipì è sterile quindi tecnicamente non sporca, bagna]

Il resto? Il resto vien da sé.. ogni bimbo e ogni mamma sono una storia a sé, non c'è un modo più corretto o errato rispetto ad altri, c'è solo la volontà di una mamma di entrare ulteriormente in comunicazione con il proprio bimbo e se mai questa strada non dovesse risultarvi congeniale, non c'è fallimento, c'è solo la soddifazione di una mamma attenta e consapevole.

Ora parliamo in termini spiccioli :

-Si parla di e.c. sino intorno al 6o mese di vita del bambino; non è un'età limite, semplicemente si è constatato come, con l'andare del tempo, il bambino abbandoni l'interesse allo stimolo; ciò avviene soprattutto con gli usa e getta per via del loro effetto assorbente, cosa che non accade (o in misura minore) con i lavabili.

- l'e.c. si concretizza in diverse varianti distinguibili formalmente in : ec integrale e ec parziale, quest'ultima si caratterizza per l'appoggio sui pannolini (meglio se lavabili) in determinate circostanze o parti del giorno (mentre si è in giro, alla notte, etc.)

- oltre ad un grande contributo ai fini "risparmio", l'igiene naturale aiuta l'ambiente riducendo l'ammontare di pannolini da smaltire

Venendo alla nostra esperienza : la prima pipì del piccolo koala è andata dritta dritta nel lavandino (che fosse un segno premonitore?), il percorso è ufficialmente incominciato a 4 mesi e mezzo ed è passata (mooolto) gradualmente da un'ec parziale ad una integrale (a partire dall'estate)

Il discorso non si esaurirebbe qua ma lascio il resto per la prossima puntata-ispirazione

5 commenti:

  1. io ho letto il libro 'senza pannolino', quello edito da terranuova, ma ho scoperto questo 'sistema' che vittoria aveva gia' otto mesi, e ammetto di non aver avuto il coraggio di tentare... pero' mi sembra davvero una scelta interessante. se ma avro' altri figli, giuro che ci provo! :)

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  2. Io avevo letto quello della Monrocher-Zaffarano (ed. Età dell'acquario); sono sicura che se avrai l'occasione di tentare andrà benone, non c'è nulla da perdere, è un percorso di crescita in più a prescindere "dall'esito"

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  3. Complimenti per l'esauriente post.Anch'io ho appreso tardi di questo metodo e dirlo così mi fà un pò ridere,un pò mi rattrista perchè sembra un metodo nuovo e rivoluzionario mentre è quello più antico e naturale!

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  4. Hai perfettamente ragione! Sembra una rivoluzione, la gente rimane sbigottita ed incredula quando si tratta in realtà della strada più antica e naturale. Tutt'oggi in molte parti del mondo (per intenderci quelle ritenute convenzionalmente "le meno civilizzate" e qui il sentimento del contrario pirandelliano prende spazio) non esiste o si esclude il concetto di pannolino (fai da te o industrializzato che sia).
    La stessa reazione avversa si indirizza nei confronti dell'autosvezzamento. Il punto di discrimine tra naturale e artificiale è sempre più labile

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  5. ormai sono fuori da quel periodo i miei sono grandi, ma argomento molto molto interessante, specie quando parli delle vibrazioni...

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