Apprendimento in famiglia, crescere insieme

Child-Led Learning

La nostra esperienza quotidiana

giovedì 30 settembre 2010

Incertitudo

Come ho scritto in precedenza ho avuto un momento di fragilità legata alla mia crescita come persona e ai risvolti di tutto ciò sul mio ruolo di mamma.
Mi sono domanda se e dove stessi sbagliando, mi sono autofustigata, insultata, mortificata...

Ho rivissuto le tensioni compagne di un'infanza,
quelle medesime ansie che mandavano in knock out il mio corpo.

Parliamoci chiaro, il mio passato è invidiabile, ho avuto tutto quanto si potrebbe desiderare ma certi ritmi e pretese erano troppo vessatorie per la bambina sensibile che ero.
Ho avuto timore (e continuerò ad averne) di ricreare queste frustrazioni, di inculcare che bravo è uguale ad amato
e non che l'amore è incondizionato,

che è giusto essere sempre in competizione per battere gli altri
e non che la competizione esiste solo fra sé e sé ed è positiva solo se stimola e appaga la propria serenità

che è meglio essere come la gente si aspetta
e non come lo si è (soprattutto se reputati troppo "strani")

...questo è parte del mio bagaglio.. un fardello tosto che mi ha inghiottita per poi rigettarmi e mantenersi come un monito.

Apro gli occhi. Non sono più la bambina indifesa che non si sentiva capita. Ora posso ascoltare me stessa e quindi il mio bambino.

Non fa più paura il silenzio
Non fa più paura il giudizio
Non sono un numero, non sono un voto,
ho un cervello.

E' dura riaprire cassettini chiusi il cui contenuto però trabocca
si deve, l'ho fatto, lo farò.

Mi sono domandata se non stessi tarpando le ali al Vero Sé del piccolo koala.
Facciamo molte cose che dai più vengono ritenute bonariamente balzane, solitamente una vera pazzia.
Mi chiedono il perchè, io rispondo "perché no?"
Il dubbio si era insinuato

E' giusto che a 16 mesi il piccolo koala riesca a individuare e a leggere qualche parola? Conosca le quantità? Conosca più bandiere, flora e fauna di quanto ne conoscessi io sino a 1 anno fa?
E' giusto che apprenda altre lingue e non solo vive ma che abbia piccoli contatti anche con quelle antiche?

Insomma, è giusto che sia così "intellettualizzato"?

Ritorno a me, a quella bambina che di propria iniziativa non ha voluto che le si insegnasse a leggere e a scrivere prima delle elementari (lo ricordo bene.. forse un'arma di difesa dalle pressioni materne?), io che vivevo con e nella mia filosofia, sto forse bloccando lo spirito creativo di questo piccolo essere in fieri che dipende (purtroppo e per fortuna) anche da me?

Ne ho parlato con Papà Folletto in quel momento tuttavia ero formalmente disposta a sentire, sostanzialmente non ascoltavo.

Ho dovuto metabolizzare poi è tornata la luce

Perchè il piccolo koala conosce questi elementi?
Gliel'ho mai imposto? Ho mai creato un legame tra il mio amore e queste minuziosità?
O forse è stato lui a voler recepire questi saperi tralasciando altri che al momento non gli interessano (come i colori)?

La realtà è che il rapporto tra madre e figlio è così stretta da non permettere sempre un'agevole intepretazione degli "eventi".

Il timore e il dubbio strisciano e si appostano pronti all'agguato.
Detestabili? No, affatto.
La perfezione è Altro. Forse non farò di questi errori ma ne farò di altri, non è una giustificazione, bisogna ambire al meglio per bilanciare la nostra fallibità. Va bene così.

Una verità però si disvela
sono questi occhi

la meraviglia che trasmettono
..è la creatività che si manifesta a piccole e fondanti dosi..
..è un cesto che si trasforma in un cappello e poi ancora in un elmo facendo tanto ridere


Passata la tempesta mentale?
Si e no.

Il dubbio è sempre pronto.. il dubbio è il motore della crescita


E voi come state vivendo il vostro percorso?


8 commenti:

  1. All'arrivo di Sorellina posso dire di aver digerito questo genere di dubbi ed ansie, le ho risolte (ahimè) sulla pelle di Superbimba!

    Tuo figlio si ribellerebbe in qualche modo ad una tua forzatura, ne darebbe una manifestazione: nel mangiare o no, nel lasciarsi vestire o no... capricci vari ma anche nel sonno o col la pipì trattenuta o non trattenuta...

    Una volta a 14 mesi di età, apostrofai Superbimba perchè faceva di proposito i buchi colorando coi pennarelli. La sentii irrigidirsi (ce l'avevo in braccio), buttò via tutto e si rifiutò di colorare mi pare per 4 mesi! Voglio dire e ripetere: 4 mesi.

    Penso che i nostri bambini, da bravi cuccioli, siano interessati a quello che facciamo noi genitori e che adorino esserne coinvolti. Montessori (non cito testualmente ma a memoria) disse che la scuola è un esilio dove mettiamo i bambini fin quando sono cresciuti abbastanza da non darci troppo fastidio.
    E' meraviglioso che tuo figlio non ti dia fastidio mentre traduci dal greco magari, o piuttosto che tu non lo faccia sentire escluso a priori da questa tua attività e quindi sei lieta di farlo partecipare un po' anche se questo ti rallenterà certamente.
    E' naturale. Cosa fa la nostra famiglia per vivere? Papà aggiusta motori, il bimbo se potrà gli starà intorno imparando il più possibile e facendo milioni di domande. Che fate voi in famiglia per vivere? Se studi tu, è naturale che lo faccia anche lui.
    L'importante è non usare i figli come uno strumento delle nostre rivalse verso l'universo, tipo "siccome io volevo ma non ho potuto, allora tu devi..." e sfuggire il confronto diretto con gli altri. Quest'ultima frase devo spiegarla.
    Non devi dimostrare niente a nessuno, se il bimbo è sereno si vede, se legge o fa altre cose precocemente ti consiglio di non farne MAI mostra: la caccia al genio è spietata. Le altre mamme si offendono, le altre mamme insegnanti ti immaginano costringere il tuo bambino ad imparare per forza. A scuola, mentre i disabili finiscono su youtube quando l'insegnante si distrae, i genietti... beh, hai notato che i bambini suicidi erano "tutti bravi a scuola"? Io sì. Uno, tre o più ogni anno, intorno a natale e poi dopo Pasqua.

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  2. Ciao
    Sono interessanti le tue riflessioni, grazie!
    Alcuni spunti gli ho vissuti direttamente sulla mia pelle, fortunatamente però a piccolissime dosi, la giusta misura per sperimentare e comprendere.

    Hai ragione, il bambino si ribella se si sente oppresso, alcuni in modo plateale, altri chiudendosi.

    Hai citato la Montessori e questa è un'altra carezza al cuore! Credo che prima ancora di diventare genitori bisognerebbe immergersi nel suo modo di pensare.

    Il punto "vivo" cui ho fatto cenno prima riguarda proprio l'ultima parte del tuo discorso e risale a quando il piccolo koala aveva 7-8 mesi; la piccola dose è stata inferta da mia madre - persona che reputo di grande vedute, attenzione, rispetto alla media generazionale - le sue opinioni sono risultate un sufficiente monito.

    Onestamente ho timore del futuro scolastico, ho timore per lui perchè, per esperienza diretta, quel contesto sa essere spietato, è una corsa all'autoconformarsi. Non ho interesse a dimostrare o che lui dimostri qualcosa, anzi, sempre per esperienza, auspico a che lui agisca per la sua serenità e realizzazione personale non su commissione o per aspettative altrui. Io ne sto uscendo ora e sto ancora leccando le ferite.

    Un'unica cosa, hai scritto -per sottolineare il dire comune - che è bello che lui "non mi dia fastidio"; mi chiedo perchè venga attribuito questo ruolo scomodo ai bambini. Per anni ho creduto di esser stata una bambina noiosa e pesante, ho poi scoperto con gli anni di aver fatto mia la proiezione di chi mi stava intorno, gente empaticamente comune ossia troppo presa da sé per comprendere il punto di vista più debole.

    Studio si, o meglio ormai ho terminato, ma il mio ambito è un altro e con quello ha pochi contatti (la sfrustrazione che io provo sotto esami potrebbe trasmettergli un'idea fuorviante e negativa del settore senza lasciargli la possibilità di valutare con il tempo e autonomamente). Le lingue, le letture, etc. sono fatte esclusivamente con lui quando ne abbiamo voglia. Devo dire che, dopo la confusione iniziale del post parto, non mi sono mai sentita così viva e stimolata.
    Concludo con un ultimo punto (questo però lo scrivo sorridendo), il piccolo koala - come molti altri bambini - non è un piccolo genietto, semplicemente ha mezzi per soddisfare la propria curiosità (tipica e naturale dell'età). Ripeto. Lo scrivo sorridendo ma è il messaggio che cerco spesso di diffondere e che, a mio avviso, fa parte del rispetto da riservare ad essi. Non sono SOLO bambini e non si DIVERTONO con POCO, al contrario sono bambini e hanno tanta voglia di conoscere con piacere di farlo.

    Non so come ringraziarti per questo tuo commento, spero di leggerne tanti altri e di leggere nuovi post sul tuo blog

    A presto
    Buona giornata

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  3. oggi leggevo il tuo blog e anche io mi sono chiesta perché insegnare certe cose ad un bambino così piccolo. Premetto che spesso vado a cercare spunti sul tuo blog per fare qualcosa di carino con il mio Picci, come il closlieu per esempio, che ho amato tantissimo. Ti faccio una domanda: come reagiresti se il piccolo Koala decidesse, in un futuro molto lontano, di non volersi laureare? se volesse fare, che ne so, il cuoco? Dentro di te, come la vivresti? Ti chiedo questo per cercare di capire e nulla più. Te lo chiedo perchè io, per esempio, con il mio Picci faccio tante cose e lo lascio fare tante cose, ma non sento il bisogno di farlo leggere, etc. IO credo che ci sia un tempo per ogni cosa, perché non seguire lui invece di farmi seguire io? Siccome non so se sto sbagliando, ti chiedo la tua motivazione per sapere se seguirti anche in queste attività oppure solo in quelle creative. Ti abbraccio cara, spero di non essere stata sgarbata, ti ammiro tanto per la passione che metti nel tuo essere mamma.

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  4. Ciao,
    il monitor non permette di cogliere delle sfumature importanti, prima di tutte il sorriso tenero sopravvenuto nel momento della lettura del mio post (ormai di moltissimi mesi fa : sono pochi ma sono tantissimi) e del tuo commento.
    Temo che sarò noiosissima in questa risposta, sarò costretta a parlare di me, spero non risulterà eccessivamente gravoso.

    Mi chiedi perchè "insegno" queste cose al piccolo koala. Non so rispondere a questa domanda, onestamente insegno ben poco anzi un oserei dire quasi nulla. Semplicemente leggo, mi soffermo, ripeto all'infinità, mi lascio trasportare dai suoi interessi del momento, in una parola sola colgo quei momenti in cui quel ditino curioso indica ininterrottamente o quella vocina interrogativa pronuncia non-stopo "ancoia, ancoia" (penso che ogni mamma sa bene a cosa mi riferisco). Ho sottolineato il fatto che il post sia relativamente vecchio per una determinata ragione : in 6 mesi, a questa età, la rivoluzione è un continuo, raggiunge dei picchi inesplorati! All'epoca (come prima) era necessario un mio intervento maggiore per un discorso di sicurezza ed autonomia, ora non più, io mi limito a incuriosirmi, e a disporre del materiale che lui non potrebbe ricavare per ora da solo(vedasi i famosi scatoloni itineranti con colori, farina, zucchero, etc di cui ho parlato) per rispolverarli nel momento giusto.
    Insegnare è proprio un termine che rifuggo per vari motivi :
    - ho così tanto da impare e conoscere io stessa da non poter offrire nulla agli altri (= tarpare le ali)
    - ho odiato la cattedra e i banchi quanto gli aghi delle punture

    rispetto a BGM al momento ho qualche risorsa in più ossia posso cercare e scartabellare le risorse enciclopediche ma il tutto avviene sulla scia dell'entusiasmo comune (trasmesso da lui.. ne sono onorata) [esempio banalissimo : sulla musica "Il Mattino" di Grieg, spesso improvvisiamo una canzoncina che parla di un'aquila; la scorsa settimana, in un ristorante abbiamo visto la foto di un'aquila, BGM si è esaltato, ci ha indicato le ali enormi; il giorno dopo passando in biblioteca abbiamo cercato un libro sul tema - e l'abbiamo trovato! - e così via.. ciò per dire che si tratta di coltivare interessi e scoperte più che apprendere/insegnare, sia per lui che per me - sono alquanto ignorantella in moltissimi ambiti].

    Mi fa estremo piacere leggere le domande che mi poni sul futuro, è giusto che ci si preoccupi perchè le proiezioni/fustrazioni che i genitori posso incosciamente ma spudoratamente (e in modo deleterio) proiettare sono sempre al varco, è un grande lavoro interiore che prosegue negli anni e che inerisce ogni ambito umano, non solo il lavoro.

    Dal nostro punto di vista mi è difficile risponderti in modo compiuto in poche parole.
    Per quanto riguarda lo studio e il lavoro, io ho 24 anni, sono laureata, Papà Folletto ne ha 25 e non ha il diploma, lui lavora da tempo in modo realizzato, io ho dovuuto patire le pene di un percorso fatto solo per compiacere i genitori

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  5. Con il cuore in mano e la testa china per rispetto, la proiezione del mio sguardo verso il futuro si limita ad un'immagine di libertà, libertà di essere se stessi, di essere felice.
    Il lavoro è una parte così piccola e relativamente insignificante, ha valore solo in quanto prodotto relazionato ad un concetto/valore più grande : la propria essenza interiore [traducesi : io non sono il mio lavoro, al massimo è il lavoro ad essere una piccola parte di me].

    Permettimi un ultimo paragrafo prima di una sorta di conclusione : mi rendo conto che il piccolo koala si interessa a ambiti "balzani" per l'età, tipo le lettere, i numeri, le lingue - anche morte- etc(si interessa anche ad altro, ovviamente) ma avviene perchè semplicemente vive l'ambiente; lui è arrivato (concepito) quando io avevo 21 anni, fresca di studi, proiettata nel nuovo percorso universitario e con il cuore ancora rivolto agli studi classici (che avrei voluto proseguire a livello universitario)a ciò aggiungasi che sono la tipica persona con un libro sempre in mano e almeno un altro nella borsa... penso che i figli di cuoche provette assorbiranno a loro volta un briciolo della passione materna e così via per tutto ciò che concerne l'ambiente domestico.

    Con questo termino, chiedo scusa per aver abusato del tuo tempo e della tua pazienza ma mi ha fatto estremo piacere leggere le tue domande e le tue premure.

    A presto
    Grazie

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  6. caspita...24 anni! allora hanno ragione quelli che dicono che è meglio fare i figli da giovani perchè si è più freschi! io ne ho 34:( Mi dispiace aver usato il termine "insegnare" ma non me ne veniva un altro, come ti ho già detto spesso cerco spunti nel tuo blog e mi piacciono le attività creative che proponi al piccolo Koala: colorare, travasare, esplorare, impastare, sporcarsi e sporcare, incollare, imparare a conoscere i colori, gli animali,etc. Condivido anche l'idea che è meglio iniziare i bimbi alla conoscenza delle lingue perchè sono proprio i primi tre anni di vita quelli in cui si apprendono al meglio le lingue straniere. Stessa cosa per i libri, anche noi abbiamo tanti libretti giusti alla sua età e sempre a sua disposizione. Anche io spesso gli parlo in inglese e mi ha dato prova di capire, proprio come il piccolo koala. Però, tornando al tuo riferimento ai figli dei cuochi, lui non è me: io amo la fotografia e lui odia la mia reflex. C'è stato un momento in cui ho pensato di comprargli una compatta a poco prezzo per iniziarlo alla fotografia, poi mi sono accorta che sarebbe stato prematuro. Che questo è l'unico momento della sua vita in cui può essere libero di fare o non fare quello che vuole. Che non devo restarci male, nel mio intimo, se mio figlio prende a schiaffi l'obiettivo. Ha sedici mesi, caspita! Forse quando sarà più grande cambierà, o forse no. La verità è che non sa nemmeno cosa sia la fotografia perchè è troppo piccolo per questo. Capisco non sottovalutare i bimbi, ma nemmeno crearsi e creargli aspettative al di sopra delle loro possibilità perché sarebbe frustrante per entrambi. Questa è la mia opinione, confrontarsi serve a crescere, per il resto sono una mamma "kamikaze" come te, proprio stamattina spazzavo e mi dicevo: mannaggia a me, guarda qua sotto il divano ci sono i chicci di riso, sotto il tappeto una piantagione di ceci, cosa ci fa quella bottiglia di plastica nella lavatrice che fa la centrifuga? ed intanto lui esplorava indisturbato, svuotava cassetti, apriva e chiudeva il rubinetto del bidet, etc. ed io buona buona a lasciarlo esporare...buona domenica!

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  7. Ciao, che bello rileggerti

    sono desolata per le mie falle lessicali che emergono a tal punto da non rendere chiaro che stiamo dicendo le stesse cose. E' chiaro e naturale: i figli non sono la proiezione di noi stessi! Non deve mai accadere!
    Quando ho fatto l'esempio delle cuoche intendevo dire che quasi sicuramente i bambini, vedendo - in questo caso - le loro mamme impastare e creare prelibatezza, sarebbero/saranno tentati ed incuriositi dalla scoperta a tal punto da chiedere e domandare di impastare a loro volta. Perchè frenare una loro richiesta in questo caso?
    Un punto che forse non è chiaro è che io non mi sono messa a tavolino a "insegnare" a leggere a BGM, ne avevo parlato in un post, il tutto è iniziato leggendo molto in ogni occasione : dai libri alle insegne (ricordo che si avvicinava alle targhe delle auto e le esplorava in ogni modo e con ogni appiglio sensoriale, io ero lì, accanto a lui, nulla di più. Ora per esempio credo stia imparando a leggere lo stampatello minuscolo, sai come? Leggendo all'infinito il libro "Volta la carta", esempio banale : lui sa che in un determinato punto c'è scritto "Angiolina canta" perchè mentre leggo seguo con il dito, al che ora appena lo vede lo ripete, interiormente credo stia memorizzando l'immagine grafica da associare il fonema come è avvenuto per lo stampatello maiuscolo), sarebbe più rispettoso frenarlo dicendoli "No, non imparare, non hai l'età!" o lasciarlo fare e assecondare la sua richiesta di lettura all'infinito di questo testo anche quando vorrei stendermi e dormire? Sono davvero più idonei certi atteggiamenti volti a frenare gli impulsi solo perchè qualcuno ha deciso che si deve fare così? Non è una provocazione, il dubbio è il mio motore, amo sentire tutte le opinioni

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  8. Idem per ogni altra cosa : sa come si utilizzano le prese senza pericolo, come si usa la scopa, come si scende e sale le scale in sicurezza semplicemente perchè non è stato frenato, è naturale e fisiologico

    Al discorso si aggiuna che, nel caso di specie, BGM dorme poco, pochissimo, si sveglia presto di mattina e fa un brevissimo riposino al pomeriggio: su 14 h giornaliere in cui è attivo, il più del tempo lo trascorrere in modo autogestito in casa o all'aria aperta, con i coetanei o facendo passeggiate (talvolta con i nonni), insomma ha modo di appagarsi in ogni modo.

    C'è un altro punto poi che è sempre difficilmente chiaro : obbligare qualcuno a fare qualcosa, oltre ad essere una grave forma di violenza, non sortisce mai risultati; un bambino obbligato a fare una qualsiasi cosa (non mi riferisco solo alle attività considerate dai più non idonee all'età come la lettura bensì a tutto il contorno pedagodico-educazionale - a tavola composti a pena di punizione, i ricatti per compiacere il proprio ego, legare stretto il bambino che si dimena nel passeggino, insomma ogni fenomeno che si sostanzia in un messaggio di amore condizionato-) si ribella o si chiude e si rifiuta, i segni sono sempre chiari

    Non è equo additare senza basi ciò che è "diverso dal solito" come negativo e legittimare ciò che non è rispettoso (vedasi gli esempi sopra) solo perchè è far comune.
    Il bambino, o meglio, la persona è un insieme di elementi fisici e spirituali, il genitore deve premurarsi di favorire la crescita senza ingerenze deleterie, senza mutare questo naturale equilibrio.. si tratta di un monito per me sempre vivo e incombente come una spada di damocle (un incessante turbinio di domande e moti spontanei) ma che ha come unico punto di riferimento la persona in divenire più importante per me e non uno schema eterodeterminato che non tiene conto della singola persona unica ed irripetibile.

    Mi mortifica che si pensi che esistano intenti di manipolazione tali (so che esistono ma mi auguro siano relegati ad un'altra epoca vicina ma passata e a drammatici estremismi) ma tant'è.. è sempre difficile comprendere a pieno quando non si hanno i mezzi (ossia ci si conosce solo tramite monitor).

    Spero in questa circostanza di essermi spiegata adeguatamente
    il bello dei blog è che sono piccoli scorci di vita quotidiana, amo leggere i vostri perchè anche se vengono annotate cose che io non farei perchè non le sento mie, ho la possibilità di arricchirmi affacciandomi un pochino ad una finestra che "magicamente" per un'altra persona, un'altra famiglia, un altro rapporto, funziona a tal punto da donare serenità ed un legame sano, prolifico unico ed esclusivo

    A presto

    Un abbraccio

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